Gente positiva, gli umbri: guardano con ottimismo al futuro, in misura statisticamente superiore rispetto al resto degli italiani. E al 49% pensano di poter fare molto, nei prossimi tempi, per migliorare la propria vita (+5% rispetto alla media nazionale). Sono due dei tanti risultati emersi dalla ricerca “Umbria, una regione allo specchio” presentata nel contesto di Panorama d’Italia 2017 da Inthera, la società di content e data marketing del Gruppo Mondadori, in collaborazione con il sociologo Gianandrea Abbate di Emotional Marketing.
La ricerca si avvale del sottoinsieme regionale di un folto panel nazionale di riferimento – 35 mila soggetti in totale – ai quali vengono rivolte domande molto diverse da quelle delle tradizionali indagini sociodemografiche, ormai superate dalle possibilità che oggi la Rete offre a questo tipo di ricerche. E la tinta positiva che, nel caso dell’Umbria, promana dai risultati sembra una spiegazione e una conferma della grande energia collettiva, della forte solidarietà diffusa e dell’incisivo spirito d’iniziativa con cui la popolazione delle vaste zone colpite dai terremoti del 2016 ha reagito e sta rilanciando le attività consuete nonostante le devastazioni.
Basti pensare che il 35% del campione pensa che tra 5 anni la sua vita sarà migliore di come è adesso (+6% rispetto all’Italia e +9% rispetto alla Lombardia); e che l’8% pensa che in Italia nei prossimi mesi le cose andranno complessivamente meglio (sembra una percentuale piccola ma è del 2% superiore alla media italiana e del +3% rispetto alla pur ottimista Lombardia).
Utilizzando dei codici colore per indicare i raggruppamenti sociali emozionali fondamentali, la ricerca di Inthera afferma che gli umbri sono più verdi (+33%), blu (+33%) e viola (+54%) e meno gialli (-31%) della media italiana. Cioè? Sono attenti alla spiritualità, ai new media, vivono da protagonisti, in modalità multitasking, essendo appassionati di tecnologia, si interessano di politica, amano auto e moto e apprezzano sport e forma fisica. Essere meno gialli significa che rispetto alla media non si sentono dei privilegiati, ma evidentemente pensano di avere ciò che si meritano: una buona autostima, dunque.
Nell’insieme – annotano i ricercatori di Inthera, guidati da Pamela Saiu – gli umbri sono più solidi che sognatori. Puntano sulla crescita personale e si impegnano per migliorare le proprie condizioni di vita. Amanti del buon cibo, non rinunciano ad andare in ristoranti e locali, sono caratterizzati da una elevata apertura mentale e da una spiccata curiosità e quindi, al 69%, non sono spaventati dalle novità (+6% rispetto alla media nazionale) né dalla tecnologia, anzi il 21% è in particolare molto affascinato dalle case attrezzate con la domotica, in cui tutto funziona in modo automatizzato (+5% rispetto alla media nazionale).
Un paragrafo importante della ricerca riguarda, come per le altre indagini realizzate da Inthera sul territorio italiano, il rapporto emotivo dei cittadini con la loro terra. Ebbene, l’Umbria risulta essere molto amata, più della media delle regioni del nostro paese: al 68% i suoi cittadini sono molto o abbastanza soddisfatti della località in cui vivono (+4% rispetto alla media nazionale) e al 69% si sentono orgogliosi della propria terra (+6% rispetto alla media nazionale). Perché? Perché ne apprezzano numerosi aspetti di grande, oggettiva qualità: il verde pubblico (64% della popolazione molto o abbastanza soddisfatto) e i servizi sanitari (58% molto o abbastanza soddisfatto) e – dato raro in Italia, di questi tempi – la sicurezza (46% molto o abbastanza soddisfatto): nonostante gli umbri ritengano (al 54%) che gli immigrati abbiano più privilegi degli italiani e che nell’insieme il fenomeno sia gestito male, non ne paventano evidentemente alcuna particolare pericolosità.
Quali sono i temi critici, allora? L’unico che emerge con un forte distacco statistico dalla media nazionale (9%) è l’insoddisfazione per la consistenza dei propri risparmi e per la propria capacità di risparmio. Forse, anche a causa dell’accresciuto disagio connesso ai danni della catastrofe naturale che ha colpito il territorio.
Di queste e di altre evidenze dell’indagine la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini discuterà, dopo l’esposizione della ricerca, con il Direttore di Panorama Giorgio Mulè mercoledì 7 giugno alle 16.30 a Spoleto, nell’evento di apertura della tappa umbra del tour di Panorama d’Italia 2017.