Una nuova profilazione degli utenti che abbandona in parte l’approccio socio-demografico, per abbracciare una metodica fondata sulle leve emotive, in grado di muovere i valori degli italiani. È questo l’orientamento scelto da Inthera in collaborazione con Emotional Marketing, società partner che ha curato i sondaggi nelle 10 tappe di “Panorama d’Italia” su un campione di 35.000 persone.
Il risultato per quanto riguarda Milano è una fotografia dei milanesi, descritti come multitasking e solidi, innamorati della propria città e assidui frequentatori di eventi culturali e ricreativi (ritenuti imprescindibili). Ma anche attenti all’ambiente, aperti culturalmente e perfino soddisfatti della qualità della propria vita. Sognatori? Non scherziamo, sono pur sempre… milanesi! Temono per la loro sicurezza e sono tendenzialmente né ottimisti né troppo pessimisti nei confronti del futuro.
Analizzando in profondità i dati prodotti dalla ricerca di Inthera si scopre che i milanesi non amano scioperare. Anzi, in 4 casi su 10 la ritengono un’inutile perdita di tempo. Il cliché sul meneghino sempre rivolto al lavoro viene ancor più confermato dal fatto che l’84% del campione pensa che in ufficio o nel luogo in cui si svolge la propria professione non sia giusto limitarsi a fare il minimo indispensabile, mentre analoga risposta si trova solo nel 78% del campione italiano generale e nel 79% di quello lombardo. Ancora: più della metà degli intervistati ritiene che il lavoro sia un’occasione di realizzazione personale più che una semplice occupazione.
Il connubio tra Milano e i suoi abitanti rimane sempre molto solido: poco meno di 7 intervistati su 10 sono orgogliosi di vivere nella città della Madonnina, un dato superiore di 6 punti percentuali rispetto al resto della Regione. Il 63% dei milanesi, poi, è soddisfatto dei trasporti che ha a disposizione, contro il 36% registrato sia in Lombardia che nel resto d’Italia. Bari, ultima tappa di Panorama d’Italia, viene lasciata indietro di 40 punti percentuali.
In generale, l’offerta complessiva che Milano dà ai suoi cittadini è ritenuta sufficiente o addirittura soddisfacente dalla metà del campione, sia per quanto riguarda il verde pubblico, sia per quel che concerne gli impianti sportivi pubblici, mentre i servizi sanitari sono apprezzati da 7 milanesi su 10.
La Milano frenetica e sempre di corsa riesce però a prendersi cura del prossimo e dell’ambiente. Il 69% si dice disposto a offrire il proprio tempo per una giusta causa e il 54% è disposto ad aiutare uno sconosciuto in difficoltà. Il 67% ritiene giusto sostenere economicamente le associazioni benefiche, un dato superiore di 7 punti rispetto alla media italiana e di 6 punti rispetto a quella lombarda. 8 milanesi su 10, infine, ritengono che valga la pena comportarsi da buon cittadino anche se gli altri non fanno lo stesso.
Per quanto riguarda il rapporto con l’ambiente, la quasi totalità degli intervistati si dice pronta a riciclare i prodotti che consuma, e, nel 73% dei casi, teme che i cambiamenti climatici non siano così lontani da non riguardarli direttamente. Sempre il 73% si preoccupa di ridurre il proprio impatto energetico, mentre più della metà del campione sarebbe pronto a spendere di più per prodotti green.
Sul versante culturale, 7 milanesi su dieci apprezzano la possibilità di visitare mostre e musei, il 36% si definisce interessato all’arte (contro il 30% della media nazionale e il 28% della Lombardia) e il 71% è affascinato dalle culture di altri paesi. Un popolo perfino di “secchioni”, questi milanesi, che in 2 casi su 3 ritengono che sia molto importante continuare ad imparare per tutta la vita.
Infine, i meneghini si scoprono anche soddisfatti della qualità della vita, sia per quanto riguarda la famiglia (89%), sia per quello che concerne la sfera sentimentale e affettiva (7 su 10), sia, perfino, per quanto riguarda i risparmi (46%). Più della metà, poi, è soddisfatto del proprio reddito famigliare.
Letta così, l’analisi su Milano sembra tratteggiare una cittadinanza completamente entusiasta della propria vita e che non si staccherebbe mai dall’ombra del suo Duomo. In realtà ci sono anche alcuni punti negativi. Prima di tutto c’è un problema di sicurezza percepita: 2 milanesi su 3 non si sentono sicuri a uscire di sera, la quasi totalità è preoccupata per la violenza e il crimine e un’analoga percentuale ritiene che si sia assistito a un incremento vertiginoso dei crimini contro le donne negli ultimi anni. Quasi 2 milanesi su 10, inoltre, hanno subito un atto criminale nella località in cui vivono nell’ultimo anno.
Anche il futuro non viene visto con particolare ottimismo. Solo il 28% pensa che la vita sarà migliore di com’è adesso e l’85% del campione è preoccupato per l’avvenire dei propri figli. I milanesi rimangono comunque più ottimisti del resto d’Italia: il 16% non si preoccupa del futuro, contro il 12% della media nazionale, e in 2 casi su 10 si pensa che sia possibile fare progetti a lungo termine nella società in cui vivono.
Un capitolo a sé riguarda un tema molto delicato come quello dell’immigrazione. Il 77% dei cittadini meneghini ritiene che dovrebbe lottare per l’uguaglianza di tutti. Milano non sembra sposare l’idea che gli immigrati riducano le possibilità di lavoro degli italiani (metà dei milanesi intervistati non pensa che sia così) e, in 1 caso su 3 ritiene che l’immigrazione in Italia sia gestita molto male. Ma, e questo sembra sgretolare il mito del milanese sempre alla ricerca di nuovi ristoranti etnici, 3 intervistati su 10 ritengono che vi siano troppi locali gestiti da stranieri.